Il Capo era noto nell'antichità come Capo Lacinio (si trova nell'odierna Crotone) la stessa dea ne prese l'appellativo di Lacinia. In età moderna veniva chiamato Capo Nao, da naòs = tempio. Oggi è detto Capo Colonna, da ciò che rimane dell'antico edificio sacro. L'immagine della colonna isolata, che si staglia sull'azzurro del mare che si confonde col cielo, unica supertiste di una costruzione possente, evocatrice di un passato glorioso, suscitava, e suscita, nel visitatore emozioni irripetibili Questo territorio era stato donato ad Hera da Teti, madre di Achille. In esso tutto cresceva rigoglioso e spontaneo come una sorta di giardino delle delizie. Chi scriveva con un ferro il suo nome su una tegola del tempio, questo scompariva nel momento della sua morte. La tradizione racconta che Menelao, costeggiando questi luoghi, aveva assistito alla celebrazione di un culto eroico con riti che ricordavano la morte di Achille, proprio sul promontorio del Lacinio, dove donne abbigliate a lutto piangevano il celebre eroe. Il promontorio è stato teatro di altri numerosi avvenimenti mitici. Qui si era fermato Eracle di ritorno dalla Spagna con i buoi sottratti a Gerione che, nel subire un tentativo di furto delle mandrie da parte di Lakinios, lo uccise, ed assieme a questi, per errore, ferì a morte anche il figlio Kroton, eponimo della città che lì sarebbe stata fondata. Secondo un altro mito, questo territorio era stato donato ad Hera da Teti, madre di Achille. Era un sito particolare, dove tutto cresceva rigoglioso e spontaneo come una sorta di giardino delle delizie.
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