La svastica era decorazione ricorrente in Magna Grecia, la si poteva trovare sia in senso orario che anti-orario, sia intrecciata nelle greche decorative che singola come sul vaso consevato al Museo Nazionale di Mataponto (figura 1), o sul busto femminile in terracotta del tempio di Hera di Paestum (figura 2), oppure intrecciate nelle greche decorative con i celebri meandri, sulle colonne sempre a Metaponto (figura 3) e sul vasellame in genere in tutta la Magna Grecia, impressa sui policromi ancora visibili sopra i frammenti di architetture sono conservati al Museo di Capocolonna a Crotone e tornando a Paesum sul frammento del tempio di Hera (figura 4). Inoltre svastiche sono riportate sul cratere locale dipinto con scena di naufragio, di stile tardo geometrico. Sporadico della necropoli, Valle di S. Montano del fine VIII (figura 5) e su altri frammenti di cratere (figura 6), conservati nel Museo Pithecusae a Ischia; dove è anche conservata la Coppa di Nestore che è il più antico documento in lingua greca di tutta la Magna Grecia. Due grosse svastiche sono visibili anche su un pavimento a mosaico di una domus nel parco archelogico dell'antica Sibari (figura 6). La magna Grecia non era una eccezione nel resto del mondo greco dove la svastica era da sempre presente.
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figura 2 |
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figura 3 |
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figura 4 |
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figura 5 |
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figura 6 |
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figura 7 |
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